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Approfondimenti su strumenti, software e tecniche usate nel campo degli arrangiamenti e della produzione musicale.

CUBASE: TRACCE MIDI e TRACCE INSTRUMENTS

TRACCE MIDI e TRACCE INSTRUMENTS

 

di Lorenzo Sebastiani

 

Tra le diverse tipologie di tracce che possiamo creare in cubase troviamo Traccia Midi e Traccia Instruments.

Cerchiamo di scoprire nel dettaglio di cosa si trattano e in cosa differiscono.

Entrambe ci permettono di lavorare non con segnali audio ma con una programmazione MIDI (in questo articolo non ci addentriamo nei dettagli del MIDI).

 

TRACCE MIDI

 

Una traccia MIDI è di base una traccia come le altre (quindi troviamo i soliti controlli di Mute, Solo, Rec, R lettura automazioni …. per maggiori informazioni consultare l’articolo sulla gestione delle tracce in Cubase), ma invece che lavorare con l’audio è creata per lavorare con il midi.

Ciò significa che come segnale di ingresso non possiamo scegliere tra i canali di input della scheda audio ma bensì scegliere la scheda di gestione midi in questione (potrebbe anche essere la stessa scheda audio) ed eventualmente uno specifico canale (da 1 a 16) della porta midi interessata.

Alla stessa stregua anche l’output non può essere indirizzato ad un canale di uscita della nostra scheda audio ma bensì ad uno specifico dispositivo midi oppure ad uno strumento virtuale.

Uno strumento virtuale non è altro che un plugin che “emula” un particolare strumento (batteria, basso, chitarra, synt, pianoforte ….. ) e che tramite appunto comunciazione MIDI possiamo pilotare e far suonare.

Di per sé una traccia MIDI non può produrre audio, il midi ci consente di definire una programmazione (altezza, intensità e durata delle note insieme a molti altri parametri) ma non di definire un suono.

In Cubase possiamo gestire gli strumenti virtuali entrando nel menù a tendina Periferiche > VST Instrument, oppure con la scorciatoia da tastiera F11.

Si aprirà la finestra simile ad un rack in cui avremo la possibilità di aprire fino a 16 strumenti virtuali differenti.

 

IMPOSTAZIONI

A questo punto nella traccia midi creata, nella selezione di Output avremo la possibilità di selezionare lo strumento virtuale appena istanziato.

Ora mandando in riproduzione il progetto sentiremo che la nostra programmazione midi produrra effettivamente un suono, suono che possiamo personalizzare e/o modificare agendo direttamente nell’interfaccia dello strumento virtuale.

Cubase1

Sbirciando nell’area di lavoro notiamo che Cubase ha creato per noi una traccia Cartella chiamata VST Instrument e al suo interno la traccia di output dello strumento appena istanziato.

Questo a riprova che una traccia midi da sola non è in grado di produrre audio ma ha bisogno di uno strumento virtuale. In totale nel nostro progetto ci ritroviamo con due tracce per un singolo strumento.

La traccia midi che contiene la programmazione (cosa suonare) e la traccia di output dello strumento virtuale (che produce realmente il suono).

 

TRACKS INSTRUMENT

 

La TRACK INSTRUMENT  invece è una naturale evoluzione dello scenario appena descritto, infatti ci permette di creare una traccia compatta che gestisce la programmazione midi e quindi in ingresso è in grado di leggere dalle periferiche midi (esattamente come la traccia MIDI) ma ha integrato al suo interno uno specifico Virtual Instrument che produce audio.

In questo modo non abbiamo più due tracce per un singolo strumento ma una sola traccia.

Quali usare? In realtà non esiste una soluzione migliore dell’altra.

Tuttavia ci sono delle casisitiche in cui è consigliabile scegliere una modalità rispetto all’altra.

A titolo di esempio riportiamo il caso in cui volessimo avere uno strumento virtuale Batteria e gestire su più tracce distinte le programmazioni relative a Cassa, Rullante, Toms ecc.

Sicuramente la prima opzione è preferibile così da avere una sola istanza di Strumento Virtuale (la batteria appunto) e numerose tracce midi che vengono tutte convogliate allo stesso strumento.

Se volessimo invece avere numerosi parti di arrangiamento per strumenti differenti sicuramente la scelta delle tracce instrument è preferibile così da non aver l’area di lavoro sommersa da numerose tracce.

E soprattutto mantenendo unite insieme le rispsettive programmazioni con gli strumenti virtuali scelti.

 


 

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