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Come microfonare una batteria – Parte 3 – HI HAT, TOM E TIMPANO

COME MICROFONARE UNA BATTERIA – PARTE 3
HI HAT, TOM E TIMPANO

di Lorenzo Sebastiani

Abbiamo visto nei due articoli precedenti come microfonare cassa e rullante di una batteria.

Passiamo ora a un altro elemento della batteria: l’HI-HAT.

Come abbiamo già detto prima, si tratta di uno strumento composto in prevalenza da frequenze alte (anche se in molti casi sono presenti anche medio basse, che ne caratterizzano il suono). Le alte sono spesso molto fastidiose e difficili da riprendere. Serve quindi un microfono molto morbido e con una membrana estremamente resistente, che permetta anche a da alti volumi di non distorcere.
Un microfono a condensatore sposa perfettamente queste due caratteristiche. Un ottimo modello, enormemente diffuso in passato ma anche oggi, è lo Shure SM81, molto morbido sulle alte frequenze, utilizzato inizialmente per la voce e successivamente anche per le riprese di altri strumenti.
Un’ottima alternativa è l’AKG C-1000, ha un suono leggermente più deciso (tipico del marchio AKG), ma al tempo stesso più preciso.

 

come microfonare una batteria - hi hat 1

La ripresa del charleston serve a dare precisione e presenza all’insieme, ma a mio parere non deve prevalere sul suono ripreso dai microfoni di insieme. Solitamente queste frequenze vengono, infatti, riprese in maggior parte dai microfoni “overhead” (posizionati sopra i piatti della batteria).

Personalmente preferisco ottenere un buon suono di charleston da questi microfoni piuttosto che dalla diretta. A un metro e mezzo di distanza dalla fonte sonora l’asprezza viene in parte ammorbidita in quanto influenzata dall’ambiente e dalle riflessioni esterne. Si avrà quindi un suono molto più morbido rispetto a quello del microfono diretto. Quest’ultimo viene utilizzato, quindi, solo per dare leggibilità e presenza a questo singolo elemento.
Solitamente viene posizionato dai 6 ai 10 cm di altezza, e circa a 10 cm dal bordo esterno del charleston.
L’inclinazione può essere di circa 75° puntando il centro del charleston.

Passiamo ora a un ulteriore elemento, o meglio a ulteriori elementi, visto che si parla di una vera e propria famiglia : i TOM e i TIMPANI.

Si tratta di elementi con un suono tipicamente molto grave. Anche se dotati di doppia pelle, vengono ripresi solo nella pelle che viene percossa e non in quella risonante.

Solitamente si utilizza un microfono per elemento, posizionato sul bordo del fusto a 3 o 4 cm dalla pelle direzionato verso il centro, esattamente come avviene nel rullante. Anche l’altezza è simile (attorno ai 2-3 cm).

È importante avere una buona intonazione alla fonte, richiedendola espressamente al batterista. In molti casi è utile intonare i tom (ma anche il rullante) sulla tonalità del brano.

L’effetto risonante di alcune percussioni genera oltre al suono percussivo anche delle vere e proprie “note” musicali, e alcune di queste potrebbero risultare non in tonalità con il brano.A differenza del charleston, in questo caso è molto importante avere le riprese dirette dei tom per diversi motivi.

In fase di mixaggio solitamente i tom e i timpani vengono “panpottati” per avere un’immagine stereofonica simile a quella presente nei microfoni overhead e in quelli ambientali. Sarà utile, quindi, avere lo stesso posizionamento stereofonico tra i microfoni di insieme e quelli diretti.

I microfoni panoramici sono due e sono posizionati l’uno dall’altro a circa 1,5 metri.

In fase di mixaggio verranno aperti stereofonicamente in modo da avere la massima immagine stereofonica possibile.

Uno dei due microfoni sarà quindi in prossimità del timpano e l’altro del primo tom. Ecco perché è importante non annullare l’immagine stereofonica data da questa coppia di microfoni. Se il timpano sta suonando e il suo segnale arriva prevalentemente dal microfono panoramico di sinistra si dovrà direzionare il suono della diretta del timpano sulla sinistra, per marcare ancora di più l’immagine (e anche la correlazione di fase) dimensionale del suono.

Questo andrebbe fatto inoltre non solo sui tom e sui timpani ma anche sul charleston.Quest’ultimo elemento, infatti, si trova sempre spostato rispetto al centro, solitamente nella stessa direzione del primo tom. Diversi fonici quindi usano pan pottare anche il charleston.
Gli unici due elementi della batteria che rimangono sempre al centro sono il rullante e la cassa.

Tornando alla ripresa dei timpani c’è da dire che questi ultimi possono comportare, in fase di mixaggio, una serie di problematiche non da poco.
Creano attraverso le loro vibrazioni delle frequenze medio basse continue anche quando non suonano, in quanto tutto il suono della batteria viene risuonato all’interno di questi fusti e amplificato da essi, ma in molti casi con una intonazione risonante (in frequenze molto invadenti).
Certo, dipende anche dal tipo di supporto nel quale sono montati. Ne esistono di appositamente studiati, per evitare questa ridondanza acustica.

In ogni caso è utile in fase di mixaggio o di editing eliminare i punti nel brano in cui non suonano, per avere un suono più pulito e diretto possibile.
Negli anni passati o dal vivo spesso si utilizzano dei noise gate per chiudere i tom quando non stanno suonando e aprirli solamente durante la loro esecuzione.
Con l’editing al computer è molto più efficace tagliare le tracce nei punti specifici.
Anche in questo caso non è una regola di base, a volte queste risonanze se non sono eccessive possono servire ad arricchire il suono della batteria, a renderlo meno secco e spigoloso dando una certa corposità.

Anche la “punta” del suono dei tom arriva dalle dirette, ma questo lo vedremo meglio quando affronteremo il discorso del mixaggio.
Per microfonare i tom possiamo utilizzare dei shure SM57 o anche dei Sennheiser MD 421.
Se volessimo invece utilizzare dei microfoni a condensatore, per avere un suono più caldo sceglieremo dei Neumann KM120/140 o dei Sennheiser MKH 40, ottimi microfoni ma molto costosi.

Abbiamo visto finora come microfonare gli elementi singoli della batteria. Osserviamo adesso come riprenderne l’insieme.
A mio avviso sono le riprese più importanti, personalmente mi piace pensare al suono della batteria come quello ripreso dai microfoni panoramici.

(continua… leggi la quarta parte di questo articolo nel blog).

 


 

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