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Come Masterizzare un brano con CUBASE

Come Masterizzare un brano con CUBASE

 

di Lorenzo Sebastiani

 

Il processo di mastering di un missaggio è l’ultimo anello della catena di una produzione audio, tanto che viene definito anche “finalizzazione”.

E’ un’operazione importante e anche molto delicata, richiesta a fonici specializzati che lavorano in studi progettati appositamente.

In questo articolo non vogliamo descrivere o addentrarci nelle procedure professionali di mastering ma vogliamo semplicemente dare una facile e veloce soluzione per esportare il proprio mix con una rudimentale masterizzazione basata su compressione (massimizzazione) ed equalizzazione.

 

LA MASSIMIZZAZIONE

 

La massimizzazione è una forma di compressione estrema che consente di ridurre drasticamente la gamma dinamica del mix aumentando il volume medio e producendo quindi una sensazione di loudness elevata.

In altre parole la procedura di seguito descritta ci consentirà di ascoltare il nostro mix con un volume medio simile a quello percepito ascoltando un CD in commercio.

In questo caso abbiamo utilizzato Cubase Elements, ma la stessa procedura potrebbe essere applicata su molti altri software in commercio.

 

Ipotizziamo di aver creato il nostro mix

E’ sempre consigliabile verificare prima di tutto se durante l’esecuzione del brano alcuni canali vanno in distorsione.

Solitamente è bene correggere il mix affinché nessun canale raggiunga tale stato e la somma digitale del mix (visualizzabile nel meter del master) abbia sufficiente headroom (si aggiri mediamente sui -3/-6 dB).

Premiamo F3 e accediamo alla Mixer Window.
L’ultimo canale è il Master fader. Sotto i pulsanti di Mute e Solo troviamo un pulsante “E”. Clicchiamo su di esso.

MASTERIZZARE CON CUBASE 1

Si aprirà la finestra di configurazione del canale dove saranno presenti tutti gli stadi di processamento del Master.

Come prima cosa compariamo il nostro mix con un brano di simili caratteristiche presente in commercio.

E’ sempre consigliabile fare i paragoni a parità di livello d’ascolto in quanto le differenze di volume medio influenzano molto la nostra percezione.

Ecco perché una buona soluzione è caricare il brano di riferimento nella sessione e abbassare il volume (fader) dello stesso fino a raggiungere un volume medio simile rispetto al nostro mix.

Ascoltando e comparando in A/B i due brani possiamo già renderci conto se il contenuto in termini di frequenze è da correggere.

Potremmo accorgerci che il nostro mix ad esempio è un po’ “scuro” e ha una zona medio-bassa ingombrante: ecco che attivando l’equalizzazione diamo un leggero shelving sugli alti e buchiamo un filo i 250Hz.

Di seguito un esempio di equalizzazione di master.

MASTERIZZARE CON CUBASE 2

Spesso è bene applicare un filtro passa-alto che rimuova le sub-frequenze (<25Hz), causa di distorsione in molti impianti e di ingolfamento dello spazio di dinamica.

Ma dipende molto dal genere e per quali tipi di ascolti stiamo effettuando il mastering (cuffie, hi-fi, boombox, impianti da discoteca, ecc..).

Dopo l’equalizzazione, procediamo con la compressione.

E’ importantissimo impostare la sequenza degli Insert dopo lo Strip che contiene l’Equalizzatore.

Di default l’Insert è impostato prima dello Strip!
Clicchiamo quindi sul pulsante sulla sinistra di “Strip”: l’ordine verrà invertito.

MASTERIZZARE CON CUBASE 3

Ora nel primo slot di Insert carichiamo un compressore standard (NO maximizer o brickwall limiter).

Questo stadio iniziale di compressione avrà il compito di “accorpare” il nostro mix, elevando già di qualche dB la loudness.

Saltando questo passaggio e andando direttamente in un Maximizer i transienti più elevati subiranno molto di più l’effetto della compressione e quindi, per ottenere un volume medio sufficientemente elevato, arriveremo più facilmente alla distorsione.

Fatto normalmente da evitare!

E’ consigliabile provare vari tipi di compressori, ognuno di essi ha un colore ed una risposta differente.

MASTERIZZARE CON CUBASE 4

 

LA COMPRESSIONE

Comprimere il master è molto più “avvertibile” che comprimere un singolo canale.

Piccole variazioni di impostazioni producono rilevanti cambiamenti.Partiamo con un rapporto di compressione basso (Ratio).

Un buon inizio può essere 1,50:1, come nell’esempio.

Nel caso sopra esposto il plugin ha un Make-Up automatico, ossìa recupera automaticamente il volume perso durante l’attenuazione del segnale.

In altri casi dovrete impostare voi un gain congruo per ristabilire il volume di partenza.

Come dicevamo prima, è bene fare le comparazioni sempre a parità di volume! Facendo on e off del plugin possiamo renderci conto di come stiamo comprimendo e di cosa è possibile ancora fare per migliorare il risultato.

In generale è bene non avvertire l’effetto della compressione, notando invece un piacevole accorpamento dei vari elementi del mix.

Giocate di attacco e rilascio per ottenere la combinazione perfetta. Attenzione a non eccedere con l’attacco: alti valori producono un’enfasi degli attacchi che poi verrà completamente annullata dall’intervento successivo del Maximizer!

Procediamo quindi con l’inserimento del Maximizer nello slot successivo a quello del compressore.
Solitamente i Maximizer hanno pochi parametri: soglia, trim di uscita e poco altro.
Nell’esempio di seguito la soglia è definita “Optimize”.

Consiglio di impostare l’uscita a -0.1dB oppure -0.2dB: è una piccola headroom che salva dalla distorsione in esecuzione da parte di alcuni dispositivi come gli iPod o i lettori MP3.

MASTERIZZARE CON CUBASE 5

Se disponiamo di un plugin di Metering, che ci indica il livello di loudness medio, attiviamolo come terzo insert del canale Master.

Nel nostro caso abbiamo utilizzato il TT Dynamic Range Meter della Brainworx.

Un livello medio standard si aggira intorno ai -10dB RMS.

MASTERIZZARE CON CUBASE 6

Dopo aver effettuato tutte le modifiche del caso e siamo soddisfatti del risultato, attiviamo in Insert un plugin di Dithering (vedi precedente articolo su www.produzionemusicale.com) e impostiamolo su 16bit (se ad esempio vogliamo stampare un CD Audio).

MASTERIZZARE CON CUBASE 7

Fatto questo esportiamo il mixdown audio andando su File → Esporta → Mixdown Audio.
Si aprirà questa finestra.

MASTERIZZARE CON CUBASE 8

Scegliamo nome, percorso di salvataggio, frequenza di campionamento e risoluzione in bit.
Occhio ad applicare la stessa risoluzione settata sul dithering!

Well Done. 😉

 

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